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Sondaggio terzo settore

Continuando le iniziative tese ad ascoltare e raccogliere il parere dei nostri concittadini, al fine di riportarli al centro della vita sociale e politica di S. Maria Capua Vetere, il club Forza Italia rappresentato da Giuseppe Simeone ha incontrato i rappresentanti delle associazioni che operano nel terzo settore per un confronto sulle tematiche di interesse sociale. Dal confronto costruttivo avuto in più occasioni nelle scorse settimane sono emerse delle esigenze specifiche e varie opinioni che si è unitamente deciso di concretizzare in più sondaggi che saranno lanciati sulla piattaforma informatica. In questo modo si vogliono raccogliere sia le reali esigenze del territorio sia contribuire alla redazione di un  programma elettorale o punti di esso che siano concreti e non fumosi come fino ad oggi fatto.

Sul sito www.simeonegiuseppe.it, nell’apposita sezione, è attivo il secondo sondaggio sulle attività ed i servizi promossi e/o erogati dal Comune nell’ambito del terzo settore (http://www.simeonegiuseppe.it/sondaggi/).

Invitando la cittadinanza tutta ad una collaborazione partecipativa esprimendo il proprio voto, cogliamo l’occasione per ringraziare sia le associazioni che ci hanno accolto nelle loro sedi sia tutti i cittadini, oltre ottocento, che hanno espresso il loro voto relativamente al primo sondaggio lanciato nei mesi scorsi.

Nuove imprese a tasso zero, domande dal 13 gennaio 2016

Conto alla rovescia per gli incentivi di Invitalia rivolti ai giovani e alle donne che vogliono avviare micro e piccole imprese.  Dal 13 gennaio 2016 parte infatti la misura “Nuove imprese a tasso zero”, che mette a disposizione 50 milioni di euro. Le nuove agevolazioni rappresentano un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità (decreto legislativo 185/2000, Titolo I), sono valide in tutta Italia e finanziano progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro.

 A chi è rivolta la misura

Gli incentivi sono rivolti alle imprese partecipate in prevalenza da donne o da giovani tra i 18 e i 35 anni. Le imprese devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a patto che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Gli incentivi

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono un finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali.  Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria.

 Cosa si può fare

Sono finanziabili le iniziative per:

– produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli

– fornitura di servizi alle imprese e alle persone

– commercio di beni e servizi

– turismo

Le attività turistico-culturali e l’innovazione sociale sono considerati di particolare rilevanza.

Presentazione e valutazione delle domande

La domanda può essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, sul sito di Invitalia. Le modalità di presentazione, i dettagli sugli incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella Circolare del Ministero. Le richieste di finanziamento saranno esaminate in base all’ordine di presentazione. Dopo la  verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia.

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Contratto di disponibilità – Cittadella giudiziaria occasione persa

“Tra migliaia di euro spesi per commissioni e giunta abbiamo una maggioranza con un Sindaco angosciato dalle continue emorragie interne, il Partito Democratico che litiga tra componenti autosospesi, indipendentisti e nuove verginità, “Rinnovatori” con scatti di orgoglio politico e una minoranza che svolge attività di dubbia opposizione perdendo tutti la possibilità per far lievitare un’occasione unica con il ricorso al “contratto di disponibilità” per la cittadella giudiziaria. Senza entrare in tecnicismi e con parole semplici attraverso il decreto n. 1/2012 si è introdotto questo nuovo strumento di partenariato pubblico-privato. Questo recente istituto permette alle amministrazioni di avere la disponibilità di un’opera di proprietà privata, al fine di esercitare un pubblico servizio, dietro il pagamento di un corrispettivo. Difatti, l’aggiudicatario della gara di appalto mette a disposizione dell’amministrazione aggiudicatrice un’opera, di cui ne assicura la costante fruibilità nel rispetto dei parametri funzionali individuati nel contratto, garantendo, allo scopo, la relativa manutenzione e risoluzione dei vizi, anche sopravvenuti. Chiaramente con il passaggio delle competenze dal Comune al Ministero i nostri governanti non potranno più utilizzare tale strumento normativo pertanto sfuma un progetto importantissimo per la nostra Città, la cittadella giudiziaria, dove concentrare in un solo luogo tutte le attività civili e penali, giudiziarie e forensi senza frazionamenti in decine di luoghi con notevole perdita di tempi e procedure che contribuiscono anch’esse al rallentamento della macchina giudiziaria. Inoltre questa particolare tipologia contrattuale permette alle amministrazioni di ovviare agli ingenti costi di realizzazione e gestione di un’opera, garantendo altresì al privato la piena esplicazione delle proprie capacità progettuali. Questa è inettitudine politica dei nostri governanti locali incapaci di dare una chiara linea politica, per ignoranza in materia o per semplice superficialità, ai dirigenti che godono della loro fiducia pagati profumatamente con i soldi dei cittadini

La solitudine dei numeri primi

Come Mattia e Alice, protagonisti del romanzo di Giordano Paolo “La solitudine dei numeri primi”, l’Assessore al marketing Lebbioli e il Presidente del consiglio comunale Mattucci sono incapaci, dal punto di vista politico, di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Incapacità politica manifestatasi nel momento in cui non ammettono critica e libertà di espressione che in questi anni è stata raccontata sull’Anfiteatro prima con un servizio di Sky TG 24, poi sulle colonne del Mattino, del Sole 24 Ore con alcune dichiarazioni della sovrintendente ed in ultimo con l’inchiesta della testata “Il Giornale” che certifica il fallimento di Lebbioli proprio sotto il profilo della sua delega al marketing, funzione per la quale egli percepisce l’indennità a carico delle tasche dei cittadini. Come sempre vengono contestati i numeri perché da come si legge “la grande maggioranza è costituita da visite d’istruzione delle scuole limitrofe o da cittadini della zona. Vengono soltanto scuole, i turisti da fuori sono pochi, gli stranieri si contano sulle dita di una mano. Non si riesce nemmeno a dirottare quelli che vengono a visitare la vicina Reggia di Caserta. Peccato che all’estero su una insignificante parete di epoca romana si riescano ad attuare strategie di marketing capaci di attrarre più turisti di un qualsiasi nostro tempio in provincia. In fondo è come adoperarsi per acquistare una confezione attraente in cui riporre un pregiato gioiello regalato. Sarà banale, ma di questo si parla, di brand. E l’antica Capua il suo marchio ce l’ha già ed è già famoso in tutto il mondo: si chiama Spartaco”. In democrazia si possono avere opinioni divergenti ma leggere che i servizi giornalistici e articoli siano stati scritti da qualche “articolista che probabilmente poco conosce la realtà locale” denota un atteggiamento poco incline alla critica. Atteggiamenti anti-democratici e certamente non da personaggi che si definiscono “Rinnovatori” quando Lebbioli, seccato, fa riferimento a cariche più o meno importanti perché ricordiamo che la politica, cioè occuparsi della cosa pubblica, può essere fatta da chiunque, libero pensatore, vuole esprimere le proprie idee e non certamente da schemi o poltrone di potere legate solo a logiche del passato oppure a migliaia di euro percepiti nel presente. Forse Lebbioli e Mattucci quando leggono critiche  alle loro posizione di potere ricordano immagini del passato come le grandi folle oceaniche in piazza Venezia a Roma sparite all’indomani della caduta dello scettro del comando

Il Partito Democratico dia risposte

“Leggiamo comunicati stampa variopinti che vanno dall’unanimità poltronistica a pensieri filosofici di alto profilo ma nessun componente del PD, locale, regionale e nazionale ha sentito il bisogno di esprimersi sulla “questione morale” che devasta la locale sezione guidata ufficialmente dal segretario Maurizio Capitelli. Un chiassoso silenzio dell’On. Camilla Sgambato, del candidato sindaco Giuseppe Stellato, di Carlo Troianiello, Alabisio Pasquale, Antonio Scirocco, Giuseppe Russo, Danilo Feola, Rosida Baia e dei giovani democratici sull’opportunità politica di chi riveste incarichi politici a non intrattenere direttamente o indirettamente rapporti economici con l’ente in cui si amministra e soprattutto nel PD che fa di questi temi la bandiera portante su cui attaccare i nemici politici. Noi di Forza Italia non ci saremmo aspettati una risposta dal segretario Maurizio Capitelli e dal capogruppo Pasquale Ciarmiello, investiti direttamente dalla questione morale, ma almeno dagli altri autorevoli componenti del partito di Matteo Renzi qualche idea in merito volevamo conoscerla cosi come la questione posta sull’omonimia dei Sig. Di Gregorio Giuseppe, uno componente dell’assemblea regionale del PD eletto nella circoscrizione di S. Maria C.V. e l’altro presente nell’equipe della cooperativa che ha vinto una gara nella nostra Città. Come sempre almeno in quest’ultimo caso speriamo di essere smentiti e ad ogni modo abbiamo richiesto copia della documentazione di gara ma i competenti uffici comunali hanno comunicato di essere nell’impossibilità di esibire la documentazione in quanto la stessa è stata sequestrata dall’autorità giudiziaria pertanto non ci resta che aspettare il decorso del tempo in mancanza di una risposta del PD. Un vecchio detto dice chi tace acconsente e voci di popolo riferiscono che alcuni nomi siano legati da rapporti di parentela con autorevoli personaggi del Partito Democratico.

Conflitto di interessi ed opportunità politica del PD

“Il confine che divide il conflitto di interessi per i politici ed opportunità politica è molto tenue ed il Partito Democratico spesso lo travalica. La questione è già stata resa nota da noi di Forza Italia e speriamo che anche quest’ultimo caso del sig. Di Gregorio Giuseppe, in cui ci siamo imbattuti durante la lettura di deliberazioni comunali, sia solo un caso di omonimia e di coincidenze. In data 21 settembre 2015 con la determinazione  n. 20 l’Amministrazione comunale, sostenuta dal PD, in qualità di ente capofila ambito territoriale EX-C5 ha liquidato la somma di € 66.540,00 per delle prestazione ricadenti nel progetto “Home care premium 2012” a favore della capofila Soc. Coop. “Invento” con sede in via Fiume n. 3 Casapulla. Leggendo sul sito internet della stessa cooperativa si legge che il Dott. Santoro coordina un’equipe composta da una serie di persone tra cui compare il dott. Giuseppe Di Gregorio forse omonimo di un Di Gregorio Giuseppe componente dell’assemblea regionale del partito democratico guidato dal segretario Tartaglione Assunta e dal Presidente Stefano Graziano recentemente eletto e sostenuto dalla locale sezione guidata da Maurizio Capitelli, dall’On. Camilla Sgambato, dal consigliere comunale Giuseppe Stellato nonché ultimo candidato sindaco del PD in Città. Leggendo inoltre l’autorevole stampa abbiamo appreso che un Sig. Di Gregorio Giuseppe è stato eletto all’assembla regionale proprio nel collegio di S. Maria Capua Vetere. Chiaramente nessuno mette in discussione la professionalità delle figure citate, anche perché leggendo le determinazioni di aggiudicazione sia provvisoria che definitiva, apprendiamo che tra le cinque partecipanti proprio la cooperativa “Invento” ha ricevuto una valutazione elevata per l’offerta tecnica pertanto la commissione di gara ha riconosciuto l’alta professionalità accompagnata da un ribasso economico del 1,85% che ha consentito alla struttura di via Fiume 3 di Casapulla di aggiudicarsi la gara.  Nei prossimi giorni richiederemo presso gli uffici dell’ambito tutta la documentazione necessaria sperando di essere smentiti su una vicenda che se fosse confermata contribuirebbe ad alimentare “la questione morale” e l’opportunità politica che tanto si sbandiera ma che nei fatti già è stata calpestata con le vicende del segretario cittadino e di un consigliere comunale PD i quali in via diretta o tramite parenti di primo grado  forniscono servizi al comune sulla cui legalità e professionalità nessuno discute ma che ha visto il silenzio vertici regionali e nazionali a cui chiediamo nuovamente di esprimersi”

Anfiteatro, la zattera del marinaio Lebbioli è affondata

“Prima i liberi pensatori della stampa regionale ed ora anche quelli della stampa nazionale (Il sole 24 ore) bocciano sonoramente gli amministratori sammaritani sui numeri connessi alla presenza dei visitatori nelle zone archeologiche della nostra Città. Sul mare dell’autoreferenzialità è tragicamente affondata la zattera del marinaio Lebbioli infatti nelle colonne della stampa quando si evidenziano i numeri insoddisfacenti interviene la sovrintendente ai Beni archeologici della Campania la quale afferma che l’Anfiteatro “meriterebbe almeno 400mila visitatori”. Ancora quando si analizzano i prezzi del biglietto ed i relativi incassi si legge che “a malapena con gli incassi (il 30% va al concessionario) si riescono a pagare due stipendi dei 35 custodi”. E’ su queste parole lette sulla stampa nazionale che assume sempre più peso il nostro pensiero e cioè che la vera sfida del personaggio che gode di una prebenda a carico dei cittadini non è quella di offrire spettacoli gratuiti, come fatto fino ad oggi dai nostri amministratori, ma quella di immaginare un ciclo economico-culturale autonomo e durevole nel tempo. Tutto viene confermato quando con riferimento all’attuale costo del biglietto d’ingresso, si legge che “difficilmente si consentirà a questo luogo di raggiungere il punto di pareggio tra costi e ricavi fissato in 16 mila visitatori per ogni custode. Che diventerebbero 8mila se il biglietto d’ingresso si elevasse a cinque euro e 4 mila a dieci, la quotazione minima per ammirare le meraviglie al di qua dell’arco di Adriano”

Terremoto nel PD

“Abbiamo appreso dalla stampa le dichiarazioni dell’Assessore Troianiello, in quota PD, in merito alla decisione di presentare le dimissioni non solo per le recenti vicende giudiziarie ma anche perché negli ultimi due anni i momenti di confronto interni al partito sono stati molto duri sia da un punto di vista politico che amministrativo. Chissà cosa pensa di questo terremoto interno al PD il segretario ufficiale Maurizio Capitelli e tutta la segreteria cittadina visto che come ribadito dall’assessore Troianiello la tensione era nota a tutti, altresì certificando il fallimento di quest’Amministrazione Di Muro quando lo stesso delegato alle finanze sottolinea che sono venuti meno gli stimoli che sono indispensabili. Insomma con la campagna elettorale alle porte si iniziano a delineare alcune posizioni ma a questo punto ancora non è chiaro cosa farà il Partito Democratico con le relative rappresentanze sia in consiglio comunale sia in  giunta le quali devono decidere se continuare a fingere dinanzi ai cittadini e percepire le pesanti prebende oppure abbandonare a se stesso il Sindaco Di Muro. Chissà da chi sarà sostituito infine il delegato alle finanze Troianiello forse da qualche qualunquista di turno ma il vero problema politico è se il PD continuerà ad appoggiare quest’Amministrazione consentendole di approvare il bilancio cui lo stesso Assessore Troianiello non crede”

Siamo alle solite: due pesi – due misure del PD

“Che noi di Forza Italia fossimo garantisti è un fatto noto ai nostri concittadini mentre ancora una volta di fronte all’ennesima vicenda giudiziaria riguardante vecchi e nuovi amministratori ed anche alcuni dirigenti del nostro Comune, il Partito Democratico ed i suoi rappresentanti locali, provinciali e nazionali applicano il concetto “due pesi – due misure” a seconda che il caso riguardi un amico o un avversario politico. In molte occasioni e soprattutto per cose di rilevanza sicuramente minore ci siamo dovuti sorbire i moralisti del PD gridare all’indignazione, parlare di opportunità politica e di relative sospensioni o peggio ancora sbandierare ai quattro venti il grido populista delle dimissioni. L’opinione pubblica conosce la nostra posizione in merito e cioè che per noi garantisti fino a prova contraria quindi fino al terzo grado di giudizio una persona è innocente così come affermato dalla Costituzione. Pertanto dopo aver appreso dalla stampa dell’ennesima vicenda giudiziaria non ci siamo stupiti del frastornante silenzio dei moralisti del PD sulla posizione dei dirigenti che hanno incassato la stima dell’attuale amministrazione visto che gli stessi sono al loro posto fiduciario dal 2011. Insomma non si scruta nulla di nuovo all’orizzonte, il solito Partito Democratico con i soliti personaggi tutti rintanati nelle stanze di Palazzo Lucarelli, della locale segreteria oppure nelle stanze di Roma”

Finanziamento agevolato in nuove PMI femminili o giovanili

Arrivano le agevolazioni per donne e giovani che vogliono creare un’impresa previste dalla legge del 2000 sugli incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego: si tratta di un finanziamento agevolato, a tasso zero, che copre il 75% delle spese, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro. E’ previsto dal decreto ministeriale dello Sviluppo Economico 140/2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 5 settembre, in attuazione dell‘articolo 24 del Dlgs 185/2000. Vengono così fissati criteri e modalità per la concessione di agevolazioni volte a sostenere nuova imprenditorialità «attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito».

Imprese beneficiarie

L’agevolazione è riservata a micro imprese e PMI, costituite in forma societaria (comprese le cooperative), da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda. Si tratta di un incentivo all’autoimprenditorialità giovane o femminile quindi almeno la metà dei soci devono essere donne o giovani fra i 18 e i 35 anni. Obbligatoria l’iscrizione al Registro delle Imprese, l’azienda deve essere nel pieno esercizio dei proprio diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali. Escluse le imprese che non hanno rimborsato eventuali aiuti comunitari illegali o incompatibili. I soci non possono aver controllato imprese che abbiano cessato nei 12 mesi precedenti la domanda un’attività analoga a quella della nuova impresa.

Spese ammissibili

Sono agevolati programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro, che devono essere completati entro 24 mesi dal finanziamento, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi in qualsiasi settore;

– commercio e turismo;

– attività riconducibili anche a più settori riguardanti la filiera turistico culturale e l’innovazione sociale: attività finalizzate a valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, o al miglioramento dei servizi per ricettività e accoglienza. Produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali o soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative.

Sono ammissibile le spese relative all’acquisto di suolo aziendale, fabbricati (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, brevetti, licenze e marchi,formazione specialistica di soci e dipendenti, consulenze specialistiche.

L’agevolazione per l’autoimprenditorialità

E’ un finanziamento agevolato, a tasso zero, per un massimo di otto anni, di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.E’ previsto un piano di ammortamenti, senza interessi, a rate semestrali costanti con scadenza 31 maggio e 30 novembre di ogni anno. L’impresa deve garantire la copertura finanziaria delle spese non coperte dal finanziamento, pari al 25%. Se le rate vengono pagate in ritardo, scattano gli interessi di mora.

La domanda

Bisogna attendere un provvedimento del ministero per l’apertura dei termini di presentazione delle domande, che avverrà con procedura valutativa e procedimento a sportello (articolo 5, Dlgs 123/98). (Fonte: il D.M. 140/2015)