Contratto di disponibilità – Cittadella giudiziaria occasione persa

“Tra migliaia di euro spesi per commissioni e giunta abbiamo una maggioranza con un Sindaco angosciato dalle continue emorragie interne, il Partito Democratico che litiga tra componenti autosospesi, indipendentisti e nuove verginità, “Rinnovatori” con scatti di orgoglio politico e una minoranza che svolge attività di dubbia opposizione perdendo tutti la possibilità per far lievitare un’occasione unica con il ricorso al “contratto di disponibilità” per la cittadella giudiziaria. Senza entrare in tecnicismi e con parole semplici attraverso il decreto n. 1/2012 si è introdotto questo nuovo strumento di partenariato pubblico-privato. Questo recente istituto permette alle amministrazioni di avere la disponibilità di un’opera di proprietà privata, al fine di esercitare un pubblico servizio, dietro il pagamento di un corrispettivo. Difatti, l’aggiudicatario della gara di appalto mette a disposizione dell’amministrazione aggiudicatrice un’opera, di cui ne assicura la costante fruibilità nel rispetto dei parametri funzionali individuati nel contratto, garantendo, allo scopo, la relativa manutenzione e risoluzione dei vizi, anche sopravvenuti. Chiaramente con il passaggio delle competenze dal Comune al Ministero i nostri governanti non potranno più utilizzare tale strumento normativo pertanto sfuma un progetto importantissimo per la nostra Città, la cittadella giudiziaria, dove concentrare in un solo luogo tutte le attività civili e penali, giudiziarie e forensi senza frazionamenti in decine di luoghi con notevole perdita di tempi e procedure che contribuiscono anch’esse al rallentamento della macchina giudiziaria. Inoltre questa particolare tipologia contrattuale permette alle amministrazioni di ovviare agli ingenti costi di realizzazione e gestione di un’opera, garantendo altresì al privato la piena esplicazione delle proprie capacità progettuali. Questa è inettitudine politica dei nostri governanti locali incapaci di dare una chiara linea politica, per ignoranza in materia o per semplice superficialità, ai dirigenti che godono della loro fiducia pagati profumatamente con i soldi dei cittadini